La pandemia ha portato significativi cambiamenti nel nostro modo di vivere, specialmente per coloro che hanno dovuto lavorare da casa e proseguire con questa formula, inedita per molti fino a quel momento. Uno degli argomenti più dibattuti da allora, e tuttora molto attuale riguarda l’economia domestica, in particolare il rapporto tra smart working e bollette. Prima dell’emergenza sanitaria, i consumi elettrici e quelli relativi al riscaldamento casalingo erano tenuti sotto controllo.
L’energia veniva risparmiata spegnendo le luci quando non necessarie, utilizzando la lavastoviglie solo per la cena, e mantenendo spenti i riscaldamenti o i climatizzatori per gran parte della giornata. Inoltre, i dispositivi elettrodomestici come il router wi-fi e il frigorifero erano gli unici costantemente connessi all’elettricità . Tuttavia, la situazione legata a smart working e bollette é cambiata radicalmente nel giro degli ultimi tre anni. Anche se lavorare da casa offre vantaggi, come maggiore flessibilità e risparmio sugli spostamenti, l’aumento delle spese domestiche é diventato una preoccupazione per molti.
Quanto si consuma in smart working?
Con i costi dell’energia elettrica e del gas in continuo aumento, ancor più dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino e per le conseguenze sempre più evidenti del cambiamento climatico, molti si fanno domande sull’effettivo nesso tra smart working e bollette e vorrebbero quantificarlo. Indubbiamente anche il lavoro da casa sta contribuendo ad aumentare ulteriormente il carico delle utenze domestiche. L’utilizzo prolungato del computer, delle luci e di altri dispositivi elettronici per tutta la giornata, unito alla necessità di mantenere riscaldamento o climatizzatori accesi per rimanere confortevoli durante il lavoro, sta influenzando i consumi energetici casalinghi.
L’incidenza del lavoro da casa sulle bollette varia da persona a persona, a seconda delle abitudini lavorative individuali e delle politiche aziendali su eventuali rimborsi per i dipendenti da casa. In generale, però, secondo le stime di Altroconsumo solo per l’energia elettrica si calcola una media di 300 euro in più in bolletta all’anno. Per quel che riguarda lo smart working e il gas, invece, si considera un rincaro di quasi 500 euro in più. àˆ stato calcolato che l’aumento dei consumi, con un incremento del 13% dei metri cubi utilizzati, corrisponde più o meno a quelli di un mese invernale con temperature non eccessivamente rigide. In tutto, dunque, si parla di 800-1000 euro in più per luce e gas.
Quanto hanno risparmiato le aziende con lo smart working?
Uno studio dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano di fine 2022 – da cui si possono trarre dati interessanti sul rapporto tra smart working ed energia consumata, con conseguenti spese – ha evidenziato che le persone che ricorrono al lavoro agile sono in calo: già alla fine dello scorso anno se ne contavano circa 500 mila in meno rispetto al 2021, in particolare nella pubblica amministrazione e nelle piccole medie imprese. Si registrava invece una leggera ma costante crescita nei grandi gruppi.
Secondo lo studio per il 2023 si sarebbero potuti contare 3,63 milioni di lavoratori da remoto grazie al consolidamento dei nuovi modelli logistici e produttivi. Ma per quel che riguarda il rapporto tra smart working e risparmio energetico? Quanti soldi possono essere messi da parte? Il report distingue tra dipendenti e aziende. I dipendenti – che pagano di più per le utenze domestiche, ma che per esempio, se sono attivi tra le pareti domestiche, non spendono in benzina o mezzi e pasti fuori casa hanno il risparmio netto ammonta a circa 600 euro. Per le imprese, invece, si parla invece di 500 euro di risparmio annuali e per ogni postazione.
Quale azione ti aiuta a risparmiare sulla bolletta quando lavori in smart working?
Come far fronte al rincaro dovuto allo smart working sulle bollette? In realtà non c’é un solo accorgimento, ma occorre osservare una serie di buone pratiche. Un suggerimento, per esempio, é quello di sfruttare al meglio la luce naturale, posizionando la propria postazione di lavoro in un luogo luminoso, sfruttando il più possibile l’illuminazione di finestre e balconi. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, é consigliato utilizzare lampadine a LED, a basso consumo energetico, che permettono di abbattere i tuoi consumi a fronte anche di una maggiore durata della lampadina. àˆ fondamentale spegnere le luci ogni volta che si esce dalle stanze.
Contro smart working e caro energia annesso, spegni computer e monitor quando chiudi le sessioni, senza lasciarli in stand-by, e staccare tutte le spine. Collega stampanti e altri dispositivi periferici solo all’occorrenza, in modo da limitare inutili sprechi di energia che gravano sulle tasche e sull’ambiente. àˆ consigliabile impostare un salvaschermo che si attivi dopo pochi minuti di inattività . Riducendo anche la luminosità del monitor, consumerai meno batteria se adoperi un portatile e proteggerai gli occhi dall’affaticamento. Se il tuo computer ha uno schermo obsoleto, sostituendolo non disperdi energia e ottieni migliori prestazioni. Durante i mesi più caldi, se utilizzi un climatizzatore, imposta la temperatura a 5-6 gradi in meno rispetto a quella esterna, per ottenere un comfort adeguato e risparmiare energia allo stesso tempo. Durante i mesi più freddi, per ridurre i costi legati al riscaldamento, puoi regolare i termostati in modo che siano spenti nelle stanze meno utilizzate. Anche una piccola riduzione della temperatura (anche solo un grado) può fare la differenza in termini di risparmio energetico.
Per limitare gli aumenti dovuti allo smart working sulle bollette, la scelta del giusto fornitore di luce e gas é determinante.
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