Come ridurre le emissioni di CO2 in casa

I cambiamenti climatici in atto negli ultimi decenni sono causati per lo più dalle emissioni di gas serra prodotte dal settore energetico. Secondo i dati della comunità  scientifica, da questo comparto proverrebbe il 90% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. L’anidride carbonica é il gas ritenuto responsabile del riscaldamento globale. In base a queste premesse é nata l’esigenza, sempre più sentita, di creare un modello di sviluppo sostenibile, che consenta una transizione ecologica progressiva verso le fonti più pulite, come l’energia solare o quella eolica, necessarie a ridurre le emissioni di CO2 e altri gas serra. Il sistema innovativo comprende anche alcuni interventi volti a favorire il risparmio e l’efficientamento energetico a livello civile e industriale. In particolare, con l’Accordo di Parigi firmato nel 2015 dai rappresentanti di 195 paesi, tra cui l’Italia, é stato fissato un obiettivo: limitare il riscaldamento globale a una soglia di 1,5 °C oltre la temperatura media del periodo preindustriale, puntando a raggiungere la cosiddetta neutralità  climatica entro il 2050. 

Cosa genera CO2 in casa?

Le emissioni di CO2 sono tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici. Nello specifico, la CO2, oltre a essere uno dei gas serra più importanti, presente in modo naturale nell’atmosfera, é prodotta attraverso l’attività  umana. Il che significa che anche nelle nostre abitazioni, non solo nei contesti lavorativi e commerciali, produciamo anidride carbonica. Sai, nello specifico, che cosa genera CO2 in casa? Le fonti sono diverse. Per esempio, un gesto semplice e quotidiano come far scorrere l’acqua del rubinetto più del necessario, soprattutto se calda, non andrebbe sottovalutato, dal momento che, oltre a uno spreco delle risorse energetiche, comporta l’attivazione di caldaie e boiler che emettono CO2 nell’atmosfera. Gli impianti di riscaldamento e di raffreddamento, responsabili di circa il 40% che poi respiri una volta che esci di casa, non andrebbero tenuti accesi indiscriminatamente durante il giorno, ma occorrerebbe limitarne l’uso. 

Quanto deve essere la CO2 in casa?

àˆ difficile definire una qualità  dell’aria interna ideale e purtroppo nessun valore di riferimento é ancora stato stabilito. La qualità  dell’aria degli spazi chiusi può tuttavia essere analizzata grazie a un misuratore di emissioni di CO2. Infatti, la concentrazione di CO2 nell’aria ambiente é un buon indicatore della qualità  di quest’ultima. Generalmente, i livelli di CO2 in casa dovrebbero essere inferiori ai 1000 ppm (parts per million, pari a una concentrazione dello 0,1%), un limite fissato a 1500 ppm per ambienti chiusi e affollati come gli uffici e le sale riunioni, dove l’anidride carbonica si concentra facilmente in breve tempo. Al di sopra dello 0,2% le persone possono avvertire un certo disagio e riscontrare episodi di emicranie e cefalee.

Come ridurre le emissioni di CO2 in casa?

Limitare l’uso dell’acqua, e nello specifico di quella calda, nella nostra casa fa parte di quei piccoli cambiamenti che possono fare la differenza nella riduzione dei valori di CO2 in casa e altri gas serra. Sarebbe dunque opportuno fare docce più brevi e chiudere il rubinetto quando si lavano i denti. Bisognerebbe, inoltre, usare con oculatezza termosifoni e condizionatori. Assicurati che la tua abitazione sia ben isolata o adoperati affinchà© lo sia, per esempio tramite una riqualificazione energetica o sostituendo gli infissi delle finestre con modelli più nuovi. Per abbassare la CO2 in casa, anche a tavola puoi fare la tua parte parte, scegliendo cibi bio e a chilometro zero, che limitano le emissioni nocive legate alla produzione e al trasporto dei prodotti, e mangiando meno carne. àˆ stato calcolato che se una famiglia consumasse il 30% di carne in meno, potrebbe ridurre le proprie emissioni di circa 1000 chili di CO2 ogni anno. Se ti piace il giardinaggio e hai le possibilità , potresti coltivare un orticello domestico: le piante assorbono anidride carbonica!

Pannelli fotovoltaici per ridurre le emissioni di CO2

Uno ulteriore modo per ridurre CO2 in casa é installare un impianto fotovoltaico. Ma si tratta di un punto ancora controverso e poco chiaro a molti: i pannelli fotovoltaici inquinano? E quanto? I pannelli fotovoltaici non sono alimentati da combustibili fossili, non generano rumore, che é una forma di inquinamento acustico, e non emettono gas serra. L’inquinamento legato a essi può essere generato solo nell’ambito della loro produzione e del loro smaltimento, dovuto essenzialmente al materiale di costruzione. Tuttavia, nel tempo, l’impatto ambientale dei sistemi fotovoltaici si é ridotto progressivamente grazie all’innovazione tecnologica. Sempre più abitazioni, poi, sono dotate di un rilevatore co2 per casa. Si tratta di uno strumento che serve a tenere monitorata l’anidride carbonica in luoghi chiusi, come le stesse abitazioni, ma anche posti pubblici come le aule o gli spazi aziendali condivisi. I livelli di anidride carbonica sono visualizzati sul display. Lo strumento in questione, inoltre, può essere dotato di contatti liberi da tensioni per poter collegare, se disponibile, una finestra, o altro sistema automatizzato, per l’areazione. 

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