Le biomasse: una fonte di energia verde
Si sente sempre più spesso parlare di biomasse. Ma esattamente di cosa si tratta e perchà© le energie delle biomasse contribuiscono a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili?
L’energia da biomasse é l’energia prodotta da materiali di origine organico-vegetale quali piante, alghe marine, rifiuti organici vegetali, legno, rami e legname da ardere, scarti di lavorazione dell’industria agroalimentare o del legno, scarti e reflui dell’allevamento del bestiame e residui delle attività agricole o forestali. Per incrementare il ricorso a questa fonte di energia rinnovabile, negli ultimi anni é stata anche intrapresa ed implementata la coltivazione di specie vegetali destinate esclusivamente alla combustione.
Le biomasse sono bruciate all’interno di una camera di combustione: il calore così ottenuto sarà poi utilizzato per la produzione di energia elettrica o come fonte di riscaldamento.
Ecco come vengono usate le biomasse per la produzione di energia elettrica
Le biomasse usate per produrre energia elettrica sono materiali di scarto che vengono riconvertiti tramite processi termici, chimici o biochimici. Quando le biomasse vengono bruciate rilasciano calore, emettendo una quantità di anidride carbonica sostanzialmente assimilabile a quella emessa in natura nel corso di un normale processo di fotosintesi.
Il calore sprigionato permette l’evaporazione dell’acqua del circuito termodinamico, dove diventa vapore e viene incanalata nelle tubature. Il vapore fa funzionare le turbine che, a loro volta, producono elettricità o calore da utilizzare negli impianti domestici o industriali. Va da sà© che le biomasse sono fonti rinnovabili: il tempo di sfruttamento delle biomasse é pressochà© analogo a quello di rigenerazione e la loro combustione re-immette in atmosfera l’anidride carbonica che era stata precedentemente assorbita dalle biomasse stesse.
La storia delle biomasse
àˆ stato un oceanografo di origini russe a coniare, nel lontano 1931, la parola biomassa: Lev Aleksandrovich Zenkevich parlò di biomassa in riferimento alla quantità di sostanza, in ambiente acquatico o terrestre, costituita da organismi viventi per unità di superficie o di volume. Ma, a ben vedere, la storia delle biomasse é ancora più antica. Nella notte dei tempi, guardando ad un passaggio fondamentale della storia dell’uomo, la biomassa si é posta alla base della stessa invenzione del fuoco, scoperto grazie alla combustione accidentale del legno. E, tappa fondamentale della prima rivoluzione industriale, l’invenzione della macchina a vapore ha permesso di ottenere energia meccanica dalla combustione del legno.
Cos’é una centrale a biomasse?
Le centrali a biomasse sfruttano la combustione: la produzione di energia elettrica avviene grazie al vapore generato attraverso la combustione delle materie di tipo organico che derivano dal ciclo industriale ed umano.
Più nel dettaglio, le biomasse sono bruciate in una camera di combustione in modo tale da produrre il calore necessario a trasformare, nella caldaia, l’acqua in vapore. Il vapore é inviato sotto pressione alla turbina, per metterla in rotazione. All’uscita della turbina, il vapore viene di nuovo trasformato in acqua grazie ad un condensatore e l’acqua é re-immessa dal condensatore nella caldaia. La turbina, a sua volta, fa ruotare il rotore di un alternatore che produce corrente elettrica alternata. La corrente é inviata ad un trasformatore che la innalza di tensione prima che venga immessa nella linea di trasmissione.
Biomasse: vantaggi e svantaggi
Le biomasse sono risorse rinnovabili che riducono la dipendenza dai combustibili fossili. La produzione di energia elettrica da biomasse permette, infatti, il riutilizzo di prodotti di scarto, eliminando il problema del loro stoccaggio o della loro distruzione mediante gli inceneritori. Le biomasse non incidono sul riscaldamento globale e, facendo già parte del normale ciclo del carbonio, non incrementano i livelli naturali di gas serra.
Inoltre, non necessitando di tecnologie particolari, le biomasse permettono di investire in un settore che non richiede la disponibilità di eccessive risorse finanziarie, come é invece richiesto dalle energie rinnovabili di ultima generazione. Quale rovescio della medaglia, é innegabile che non siano trascurabili i costi legati al trattamento cui devono essere sottoposte le biomasse prima dell’avvio alla combustione. Allo stesso modo, non può essere negato che le coltivazioni di materiali destinati alle biomasse sottraggono terreni coltivabili per fini alimentari.
I principali tipi di biomasse
Tra le varie tipologie di biomasse ci sono: biomasse vegetali, biomasse solide, biomasse animali, biomasse microbiche e biomasse liquide. Comprendono generalmente scarti di attività agricole o forestali, che possono essere modificati attraverso procedimenti tecnologici, per ricavare combustibili o direttamente energia elettrica e termica.Â
Nello specifico troviamo:
- Biomasse vegetali: sono le biomasse più utilizzate che provengono dagli scarti delle attività di agricoltura, di giardinaggio e di manutenzione dei terreni.
- Biomasse animali: le biomasse derivanti dall’allevamento di animali erbivori. La tipologia maggiormente impiegata é il letame.
- Biomasse microbiche: la biomassa microbica proviene dal suolo ed é disponibile grazie agli elementi del terreno: zolfo, azoto, funghi, batteri, microbi.
- Biomasse liquide: questa tipologia di biomassa deriva dalla spremitura e dalla raffinazione di semi oleosi o da altre parti di piante particolari.
Cosa si intende invece per biomasse solide? Sono la parte biodegradabile ricavata dalla manutenzione dei boschi, delle attività agricole e agroindustriali. Il settore attinge principalmente dalla gestione delle foreste, dai residui di campo delle aziende agricole, dai sottoprodotti derivanti dalla paglia, dai residui di lavorazione dei prodotti agroalimentari e forestali, dalla biomassa vergine ottenuta dalle colture agricole e forestali.
Il ruolo delle biomasse in Italia e nel mondo
A livello globale é maturata la consapevolezza dell’importanza della produzione e dell’utilizzo di energia verde. In questo contesto, gli impianti a biomasse giocano un ruolo determinante perchà© risultano centrali di produzione di energia pulita. Italia, Germania, Francia, Spagna e Romania, sono i Paesi europei con il più elevato potenziale bioenergetico.  Italia, Germania, Francia, Spagna e Romania sono i Paesi europei con il più elevato potenziale bioenergetico.
Secondo gli studi della Società di Ricerca sul Sistema Energetico Rse, grazie alle biomasse, ad oggi (2021) l’Italia produce circa 4 TWh di elettricità e 86 TWh di energia termica l’anno. Numeri che potrebbero aumentare perchà© la produzione di energia elettrica e termica da biomassa nel nostro Paese é ancora poco sfruttata. Per esempio gli studi evidenziano che in Italia la superficie occupata da foreste é oggi il triplo rispetto ai primi anni del ‘900 e la disponibilità  di biomassa é sottoutilizzata. Secondo i dati del Global Forest Resourse Assessment, tra il 1990 e il 2010, la superficie dei boschi nella penisola é aumentata di quasi il 20% mentre nell’Unione Europea l’incremento é stato, per lo stesso periodo, del 5%.
Gli impianti a biomasse di dimensioni rilevanti e di ultima generazione, consentono un abbattimento delle emissioni di CO2 grazie a sistemi tecnologici altamente performanti. In particolare, la produzione di questa energia, evita l’immissione in atmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 rispetto ai combustibili fossili. A questo si aggiunge il ruolo svolto in un’ottica di economia circolare. Il comparto impiega infatti gli scarti dei settori agro-forestale e agro-industriale, come pezzi di legno non utilizzabili per altri usi, che se non utilizzati, potrebbero costituire un problema legato al loro smaltimento.
Guardando alla distribuzione degli impianti a biomasse sul territorio nazionale, le centrali sono concentrate soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. In Europa, Regno Unito, Finlandia e Paesi Bassi guidano la classifica degli Stati che dispongono dei più grandi ed efficienti impianti di produzione.
Wekiwi: come risparmiare sulla bolletta e rispettare l’ambiente
I benefici che arrivano dalla produzione di energia elettrica da biomasse sono legati all’energia rinnovabile prodotta, fondamentale per la transizione energetica dell’Italia. In sostanza l’energia da biomasse consente di essere meno dipendenti dai combustibili fossili, perchà© é un’energia verde e sostenibile, prodotta da materiali di origine organico-vegetale che, in alcuni casi, diventerebbero rifiuti difficili da smaltire. Le energie rinnovabili concretizzano il futuro delle fonti di energia, trattandosi di fonti rispettose delle risorse naturali ed inesauribili grazie alla loro intrinseca capacità di autorigenerazione.
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