Deviatore o interruttore: differenze, uso e come riconoscerli

deviatore interruttore

Gestire in autonomia l’elettricità della propria casa è diventato sempre più frequente, così come prendersi cura degli aspetti principali legati all’illuminazione e all’impianto elettrico. Per questo motivo, è utile acquisire un minimo di conoscenze in questo ambito, così da poter eseguire in autonomia piccoli interventi e modifiche senza dover chiamare necessariamente un elettricista per un deviatore o interruttore.

È infatti fondamentale sapere cosa bisogna conoscere del proprio impianto domestico: dove si trovano le scatole di derivazione, qual è la potenza disponibile, e quali sono le differenze tra i vari tipi di comandi che si possono installare nei punti luce. Quando si parla di impianti elettrici, è facile confondere alcuni dispositivi che sembrano simili ma hanno funzioni diverse. Interruttori e deviatori ne sono un esempio: entrambi servono per comandare un punto luce, ma è un compito che svolgono in modi differenti.

Deviatore o interruttore: che differenza c’è?

Quando si vuole comandare la stessa luce da due punti diversi, è lì che entra in gioco il deviatore. È utile in ambienti in cui accendere o spegnere la luce da un solo lato risulterebbe scomodo. Il deviatore ha tre morsetti: uno contrassegnato dalla lettera L (fase in ingresso) e due morsetti 1 e 2 per i collegamenti tra i deviatori.

L’interruttore, invece, è un dispositivo più semplice: interrompe o ripristina il flusso di corrente elettrica verso una lampada. Si utilizza quando il punto luce deve essere controllato da un solo punto della stanza. Sul retro presenta due morsetti.

Se poi si vuole controllare la luce da tre o più punti, occorre introdurre l’invertitore, che ha una struttura ancora più complessa dei precedenti. L’invertitore si collega tra due deviatori e permette il passaggio della corrente tra i due, invertendo i collegamenti a seconda della posizione dei tasti. Per fare un paio di esempi, per gestire una luce da tre punti servono due deviatori e un invertitore. Per quattro punti di controllo, si usano due deviatori e due invertitori, e così via.

Perché conoscere la differenza aiuta a risparmiare energia

Sapere quando usare un deviatore o interruttore aiuta non solo a progettare un impianto più efficiente, ma anche a usare meglio l’energia, facendo consumi più efficienti e consapevoli, evitando sprechi e rendendo la casa più confortevole.

In spazi dotati di scarsa illuminazione naturale, poter accendere e spegnere la luce da più punti, cosa che permette di fare il deviatore, riduce il rischio di dimenticare le luci accese inutilmente o evita di tornare indietro o ancora alzarsi dal letto o dal divano.

Inoltre, in combinazione con sensori di presenza o sistemi domotici, i deviatori possono diventare parte integrante di un sistema intelligente che gestisce automaticamente l’illuminazione in base alla presenza effettiva delle persone negli ambienti, moltiplicando così i benefici in termini di consumo.

Quando si usa un deviatore e dove si installa

Il deviatore, pertanto, si usa in tutti quei casi in cui si vuole accendere e spegnere una luce da due punti diversi. È una di quelle soluzioni che magari non si notano subito, ma che fanno davvero la differenza nella vita di tutti i giorni, semplificano la quotidianità e fanno risparmiare sulla bolletta mensile della luce.

Come già visto in precedenza, il deviatore è una soluzione che si rivela particolarmente utile in ambienti come corridoi lunghi e a L, scale interne, camere da letto o soggiorni e altri locali con più ingressi. In un corridoio, ad esempio, è possibile accendere la luce all’ingresso e spegnerla all’uscita, evitando di dover percorrere nuovamente il tratto al buio. In camera da letto, invece, si può accendere la luce entrando e spegnerla comodamente dal letto. Allo stesso modo, sulle scale all’interno di un palazzo o di un appartamento su più piani, si evita di dover salire o scendere al buio. In garage, in cantina o in solaio, con un semplice deviatore si può gestire la luce in maniera pratica e funzionale, accendendola all’ingresso e spegnendola all’uscita.

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