Bollino verde caldaia: cos’è, durata e costi

bollino verde caldaia

Assicurare il corretto funzionamento della caldaia riguarda la sicurezza, ma può anche contribuire a ridurre i consumi e a tutelare l’ambiente. Il bollino verde è la prova di un controllo indispensabile per garantire che la caldaia operi con il massimo rendimento possibile, contribuendo a contenere i consumi energetici e a prevenire eventuali malfunzionamenti.

Fino a poco tempo fa, il bollino verde era fisico e doveva essere esposto visibilmente sulla caldaia stessa, ed era obbligatorio per tutti gli impianti di caldaie installati in edifici residenziali e commerciali. Tuttavia, dal 2022 il bollino verde ha subito una trasformazione. Non è più un’etichetta da applicare alla caldaia, ma un attestato elettronico inviato via e-mail. Il numero di serie di tale bollino viene poi annotato nel libretto dell’impianto, una volta verificato l’esito positivo della verifica.

Ma con quale frequenza va effettuato il controllo? Chi è autorizzato a rilasciarlo e quale è il suo costo? Scopri tutto ciò che c’è da sapere su questa certificazione, dai controlli periodici alle normative, per mantenere il tuo impianto di riscaldamento sempre in regola e al massimo delle sue prestazioni.

Cos’è il bollino verde caldaia e perché è importante

Come già detto, il bollino verde caldaia è una certificazione obbligatoria che attesta la corretta manutenzione dell’apparecchio e la sua efficienza. In pratica, si tratta di un adesivo applicato sulla caldaia dopo la revisione, che conferma che l’impianto di riscaldamento è sicuro, funzionante correttamente e privo di guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare sprechi energetici e far lievitare le bollette.

Il bollino verde ha l’obiettivo di:

– garantire la sicurezza dell’impianto;
– prolungare la vita utile della caldaia;

– assicurare un funzionamento ottimale del dispositivo;

– contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico.

Differenza tra il bollino blu e il bollino verde per le caldaie

Ma il bollino verde e il bollino blu sono la stessa cosa per quanto riguarda la conformità della caldaia? Si domandano in molti. Ebbene, la risposta è no: esistono delle differenze tra le due certificazioni.

Il bollino verde e il bollino blu si distinguono principalmente per l’ente che li rilascia e per il tipo di comune in cui vengono applicati. Il bollino verde è gestito dalle Regioni o dalle Province e si applica agli impianti situati in comuni con meno di 40.000 abitanti, mentre il bollino blu è di competenza del Comune per le caldaie installate in centri abitati più grandi.

In entrambi i casi, l’obiettivo è garantire la sicurezza, l’efficienza e il rispetto delle normative ambientali, ma la differenza organizzativa riflette le diverse necessità di gestione e controllo tra i comuni di dimensioni più piccole e quelli più grandi.

Il bollino verde viene rilasciato in tre copie:

  • una copia viene inviata all’ente di controllo locale (Comune o Provincia);
  • la seconda copia è destinata al responsabile dell’impianto;
  • la terza copia rimane alla ditta che ha effettuato i controlli.

Questo sistema assicura la tracciabilità e la registrazione della certificazione, permettendo di monitorare lo stato dell’impianto nel tempo.

Quanto dura e quanto costa il bollino verde per la caldaia

Per sapere come ottenere il bollino verde occorre capire il tipo di caldaia che si usa e il combustibile utilizzato, fattori da cui cambia la frequenza dei controlli.

Il controllo va effettuato:

– ogni 2 anni per impianti termici a combustibile solido o liquido (come caldaie a pellet o biomassa) con potenza tra 10 e 100 kW;

– ogni 4 anni per caldaie a gas, metano o GPL con potenza tra 10 e 100 kW;

– annualmente per impianti a combustibile solido o liquido con potenza superiore a 100 kW;

– ogni 2 anni per caldaie a gas, metano o GPL con potenza oltre i 100 kW.

Il costo del bollino verde varia a seconda della Regione, ma generalmente si aggira tra i 6 e i 10 euro, da versare all’ente competente per la certificazione. A questa cifra si aggiunge il costo dell’intervento del tecnico per i controlli, che può variare tra 50 e 90 euro per la revisione dei fumi e arrivare fino a 500 euro per interventi di manutenzione straordinaria. Alcuni tecnici offrono pacchetti di manutenzione completi che comprendono tutte le verifiche necessarie, consentendo di risparmiare sui costi dei singoli interventi.

Quando e come fare il bollino verde per la caldaia

Il bollino verde e le tempistiche di revisione per gli impianti termici variano in base al tipo di combustibile utilizzato e alla potenza dell’impianto, come si è visto nel paragrafo precedente.

Cerchiamo di entrare di più nello specifico. Per quanto riguarda le caldaie alimentate con combustibili solidi o liquidi, la revisione degli apparecchi deve essere effettuata ogni anno. Questo vale per le caldaie con una potenza compresa tra i 5 kW e i 116,3 kW. Nel caso in cui la caldaia abbia una potenza superiore a 116,3 kW, la revisione deve avvenire comunque ogni anno, con un ulteriore controllo del rendimento durante la metà della stagione di utilizzo.

Per gli impianti termici alimentati a gas, metano o GPL, le tempistiche di revisione dipendono dalla potenza dell’impianto. Gli impianti con una potenza tra 5 kW e 35 kW devono essere revisionati ogni due anni. Se la potenza dell’impianto è compresa tra 35 kW e 350 kW, la revisione deve avvenire ogni anno. Infine, per gli impianti con una potenza superiore a 350 kW, la revisione per il bollino verde della caldaia è annuale, con un controllo del rendimento anche a metà stagione.

Per ottenere il bollino verde, la prima cosa da fare è prenotare un controllo con un tecnico abilitato. È importante che sia regolarmente iscritto al catasto regionale degli impianti termici, a seconda di dove ci si trovi.

Una volta fissato l’appuntamento, il tecnico verrà a casa per eseguire la manutenzione ordinaria della caldaia. In questa fase, l’addetto specializzato si occupa di pulire il bruciatore, controllare il tiraggio dei fumi e verificare che tutti i componenti funzionino correttamente. Dopodiché, l’operatore passa all’analisi dei fumi, un test fondamentale per verificare che la caldaia abbia un buon rendimento e che le emissioni siano nei limiti di legge. Se tutto è a posto, il tecnico compila il rapporto di controllo, lo firma e lo invia all’autorità competente della tua Regione. A questo punto, se non ci sono anomalie, viene rilasciato il bollino verde, che certifica che la caldaia è stata controllata e funziona in sicurezza e in modo efficiente.

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