Il contatore é uno strumento fondamentale per la misurazione e la rilevazione della quantità di energia elettrica consumata dall’utente. Tale apparecchio é dotato di una potenza misurata in kW, il cui ammontare é indicato all’interno della bolletta della luce. Nella sezione dedicata alla tipologia di contratto o tra i dati di fornitura, é possibile apprendere quale sia la potenza contrattualmente impegnata e quella disponibile. Il primo dato indica il livello di potenza a disposizione del cliente finale, mentre il secondo esprime la potenza massima prelevabile. Attraverso l’analisi dei due parametri, l’utente può valutare di richiedere un aumento della potenza del contatore, qualora quest’ultima risulti sottodimensionata rispetto alle esigenze di consumo dell’abitazione o impresa. Il contatore é equipaggiato del codice POD, ovverosia il punto di prelievo dell’elettricità , che consente di individuare da quale punto geografico avviene il prelievo da parte dell’utente..
La potenza impegnata, istantanea e disponibile: cosa sono
La potenza impegnata (denominata anche potenza richiesta o contrattuale) del contatore dell’energia elettrica é il livello di potenza indicato nel contratto di fornitura luce. Si tratta dunque della quantità di kW massimi che il cliente finale può utilizzare contemporaneamente. Tale dato viene determinato dal titolare del contratto in sede di sottoscrizione dello stesso con il gestore, in base al tipo e al numero di elettrodomestici adoperati e in funzione delle proprie esigenze di consumo. La soglia prescelta può essere modificata in qualunque momento. Fino a qualche tempo fa, la normativa prevedeva quattro scaglioni di potenza: 1,5 kW – 3 kW – 4,5 kW – 6 kW. A seguito della riforma, l’utente ha a disposizione un maggior numero di livelli di potenza tra cui scegliere, partendo da una potenza base di 0.5 kW e procedendo a scatti di 0.5 kW. Per la maggior parte delle abitazioni in Italia, la potenza contrattuale si assesta su un valore pari a 3 kW. Questo livello di potenza consente di soddisfare il fabbisogno energetico di un nucleo familiare composto di 3/4 persone con elettrodomestici standard. Attraverso tali scaglioni, é possibile effettuare il calcolo della potenza elettrica.
La potenza disponibile costituisce invece il livello massimo di potenza prelevabile, oltre il quale la fornitura dell’energia elettrica subisce un arresto. Per tale ragione, quando vi é un sovraccarico energetico dell’abitazione, il contatore scatta e l’erogazione dell’energia si interrompe. Tale fenomeno si verifica quando vengono adoperati numerosi apparecchi simultaneamente.
La potenza istantanea del contatore luce mostra i consumi in atto nell’abitazione. Attraverso questo dato, l’utente può acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi, verificando la potenza impiegata dai singoli elettrodomestici.
Come richiedere l’aumento della potenza
L’aumento di potenza viene richiesto dal cliente finale nel momento in cui quella a disposizione non é più in grado di soddisfare il suo fabbisogno energetico. Tale situazione può verificarsi nel caso in cui vengano acquistati nuovi elettrodomestici o qualora i vecchi apparecchi vengano sostituiti con altri nuovi e con maggiore potenza. Per cui, onde evitare continui e improvvisi distacchi della luce, é preferibile chiedere un aumento di potenza. Il primo passo da compiere per effettuare l’aumento consiste nel presentare richiesta al proprio fornitore di energia elettrica. àˆ necessario, infatti, procedere a una modifica del contratto vigente.
Le tempistiche per l’aumento di potenza
Una volta inviata la richiesta per la modifica del contratto luce, sarà necessario attendere alcuni giorni affinchà© venga effettuato l’aumento di potenza. Le tempistiche variano a seconda dei casi. L’erogatore di energia provvede a trasmettere la richiesta al distributore, che dovrà aumentare la potenza entro 5 giorni lavorativi, a decorrere dalla data di ricezione della richiesta. Tuttavia, qualora dovesse essere necessario intervenire sul contatore, l’aumento di potenza avverrà entro 20 giorni, previo inoltro di un preventivo con indicazione delle tempistiche di esecuzione del lavoro. Nel caso in cui l’aumento di potenza si verifichi oltre i tempi previsti, l’utente finale ha diritto a ricevere un indennizzo. Quest’ultimo ammonta a 35 € se é trascorso il doppio del tempo, a 70 € per il triplo ed é pari a 105 € per tempi oltre il triplo del previsto.
I costi per aumentare la potenza nel mercato libero e a maggior tutela
L’aumento di potenza del contatore prevede un costo, da pagare una tantum. Nell’ambito del mercato di maggior tutela, i costi di gestione vengono stabiliti dall’Autorità . A partire dal 2017, a seguito della Riforma della tariffa elettrica, il cliente finale é chiamato a versare i seguenti costi fissi: 23€ per gli oneri di gestione, circa 70,41 € per ogni kW di potenza aggiuntiva domandata e infine 26 € per la quota fissa di oneri amministrativi. All’interno del mercato libero, i costi per l’aumento della potenza variano a seconda del fornitore e delle clausole previste dai singoli contratti. Rimangono tuttavia invariati i costi amministrativi che il distributore addebita al fornitore.
Scegliere il giusto contratto luce
Con l’introduzione nel settore dell’energia elettrica del mercato libero, le occasioni di risparmio sono aumentate in maniera esponenziale. Per tale ragione, é di fondamentale rilevanza scegliere un fornitore dell’energia elettrica conveniente. Wekiwi, ad esempio, offre ai propri clienti un modo smart di gestire i propri consumi. Attraverso l’offerta luce, tanto le aziende quanto i privati possono accedere a tariffe vantaggiose, con un tangibile risparmio energetico. Grazie all’app dedicata, é possibile monitorare i consumi, comunicare l’autolettura e consultare le fatture. Il servizio di carica mensile inoltre mette a disposizione uno strumento mirato per aumentare il risparmio.